Alcuni anni indietro ho voluto scrivere un libro che non parla di letteratura, per la quale si doveva studiare con tanti altri libri per sviluppare un parere informato, chiamando prospettive diverse. Volendo parlare dei grandi temi che stanno a cuore a me - il silenzio, la memoria e l'identità - non riesco mai a fare senza invocare posizioni estranei a incarnare il "mio" approccio. Le mie virgolette, perché nulla è veramente mio, nel senso di scoperta. Usare il pronome / dichiarazione possessivo (a seconda della frase di cui fa parte), mentre solo detiene informazioni che fino a quel momento non aveva condiviso ...
Si parla di un libro, film, anche un luogo geografico, quasi sempre cercando di ricordare le somiglianze con altri libri, altri film, altri luoghi ... Nella ricerca che facciamo la stessa: avvicinarsi o allontanarsi temi, autori, per fare un punto sensibile della vista - che è nostro, ma che è la sintesi di molte discussioni, come un'equazione complicata in cui il risultato è sempre infinita. Nei giorni più incerti, imbarcarsi in sogni ad occhi aperti in cui concludo C'è qualcosa nelle scienze esatte parole oggi che mi affascina di più di un adolescente. L'idea,pensando di rendere reale e plausibile è molto poetico, i miei occhi offuscati da anni di testardaggine con la lingua, la letteratura e la cultura.
Ho incrociato giorni pieni di lezioni per preparare ad affascinare, e non così nuovo per me, ma sempre capace di nuove sorprese. Oggi credo che una persona potrebbe vivere solo con l'opera completa di un grande autore, preferibilmente canonico, ed essere in grado di studiare per la sua vita fuori, incontrare nuove sfide e le perplessità ogni lettura (ri). Il potere delle grandi opere è questa: i testi di Shakespeare, persona, Tolstoj, Beckett, Joyce, Whitman, Eliot, e molti altri, rimangono intatte quasi invariata (non sempre, ma questo non è il momento di iniziare una camminata sui fogli di Shakespeare, o l'organizzazione di petto persona) come studiosi, secondo la prospettiva sincronica e diacronica, saranno prestando attenzione alle teorie delineate nell'estetica della ricezione e tanti altri postulati essenziali per lo studio della letteratura e della scrittura sarà di milioni di parole su un testo unico. Fernando Pessoa, un certo punto della sua vita, ha detto che era stanco delle parole di altri e che, da allora in poi, sarebbe appena letto il tuo. Puro egoismo? Forse, ma aveva un sacco di ragioni per farlo: Dopo tutto, con tanti eteronimi mai sentirsi soli o attaccati allo stesso soggetto poetico!
Ho letto sul Guardian che Jonathan Franzen (romanziere americano) si è ribellato twitter, avendo già condannato anche in precedenti occasioni, ebooks e Facebook. Non sono d'accordo con questo punto di vista! Credo che la letteratura possa scoprire un approccio innovativo di utilizzare la tecnologia per lanciare nuove sfide. Riassumere una grande opera (libro, pittura, scultura) è un Twitt uno stimolo come innovativo e motivante come un teorema di risolvere complicati. Quasi divertente come guardare la versione di YouTube di Rowan Atkinson e Hugh Laurie di emendamenti alla più celebre monologo di Amleto! E 'troppo semplice o provocatorio? C'è un esercizio di economia di parole, in un momento in cui non abbiamo più proibito parole e verbosità che tende a soffocare la maggior parte dei pensieri e silenzi.
Quando la gente mi chiede cosa faccio, come per il coraggio di dire quello che penso e che, secondo la matrice cartesiana dovrebbe arrivare a vivere. E 'sempre necessario aggiungere le attività di prestazioni rilevanti per il pensiero in se stesso, è incustodito, sostanza non protetti e facilmente confusa con la pigrizia di non voler fare nulla! Già non siamo nulla, in termini di ricerca, se abbiamo l'identità di un codice ISBN, il riconoscimento di un arbitro o di altri lavori rilevanti nella nostra area di competenza.
Ci sono giorni che anche io volevo essere un pastore di pecore, ma mi mancano di eteronomia, spirito o, in mancanza di entrambi, il bipolarismo o schizofrenia!
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